domenica 9 ottobre 2016

Tricopigmentazione permanente vs tricopigmentazione semipermanente. Ecco come prendere la decisione più giusta

La tricopigmentazione consiste nell'introduzione di specifici pigmenti nel cuoio capelluto, attraverso l'uso di uno strumento tecnico dedicato. Si tratta di pigmenti bioriassorbibili e biocompatibili, testati e specifici per il cuoio capelluto, che garantiscono la massima naturalezza e stabilità del risultato. Inoltre non provocano allergie né infiammazioni e l’unica conseguenza che si può avere dopo il trattamento consiste in un leggero arrossamento del cuoio capelluto..

Si parla spesso di due tipi di tatuaggio per capelli: la tricopigmentazione permanente e quella semipermanente. Quest’ultima è quella che viene normalmente praticata per una serie di motivi.
Nel tatuaggio decorativo e nella tricopigmentazione definitiva vengono utilizzati dei particolari pigmenti, dalla dimensione superiore ai 20 micron, mentre nella tricopigmentazione semipermanente i pigmenti sono più piccoli. Il motivo risiede nel fatto che la pelle è in grado di eliminare (attraverso la fagocitosi) tutti i corpi estranei inferiori a questa dimensione, perciò la tecnica di tricopigmentazione permanente richiede l’utilizzo di pigmenti più grandi e quindi più difficili da espellere.
tricopigmentazione permanente Chi si sottopone a questa tecnica pensa che il risultato sia definitivo, ma in realtà non è così. In natura nulla rimane inalterato nel tempo, inclusi gli ossidi di ferro impiegati per la creazione dei pigmenti: può succedere che alcune tonalità possano virare in altri colori, che i punti si allarghino, divengano meno definiti o perdano di qualità. Quindi anche se la tricopigmentazione permanente non necessita di ritocchi annuali a distanza di poco tempo dalla prima esecuzione, richiederà dei ritocchi di miglioramento a compensazione delle inevitabili perdite di qualità nel lungo periodo. Inoltre non bisogna dimenticare che può essere eliminata solo con delle sedute di laser q-switched, trattamento costoso e spesso molto doloroso, e non permette di assecondare nuove esigenze, come un diverso taglio di capelli o un effetto più adatto per un trapianto di capelli appena effettuato.
Dall’altro lato, l’utilizzo di piccoli pigmenti bioriassorbibili nella tricopigmentazione semipermanente si presenta come una scelta più prudente e razionale. La possibilità di rivalutare le proprie scelte periodicamente rende questa tecnica ideale per tutti coloro i quali non vogliono rischiare di prendere decisioni a lungo termine. Inoltre la soluzione temporanea è anche quella più adatta per i soggetti predisposti ad incanutimento.

In definitiva, seppure la tecnica definitiva possa essere utilizzata in particolari casi (sempre dopo un’attenta valutazione da parte dello specialista), la tricopigmentazione semipermanente rimane in genere la scelta più consigliata, in virtù della sua maggiore versatilità.

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