venerdì 9 giugno 2017

Calvizie e trapianto di capelli in Turchia

Quasi tutti gli individui assistono a un arretramento della linea frontale di attaccatura dei capelli a partire dalla fase della pubertà. Si tratta di un fenomeno fisiologico del tutto normale e non contrastabile, dovuto all’avanzare dell’età e all’invecchiamento dell’organismo.
Qualora, però, si assista a una caduta di capelli più diffusa, che porti all’esposizione della cute dello scalpo in zone quali le tempie e il vertice, si parla di calvizie, ed è opportuno rivolgersi a un medico specialista del cuoio capelluto, il tricologo.

Come evolve la calvizie maschile?

Negli uomini, il vertice si svuota progressivamente finché il diradamento raggiunge le zone fronto-parietali. In questo modo si arriva ad avere quella che comunemente è nota con il nome di calvizie a corona.

Le aree parietali e la zona occipitale dello scalpo non sono interessate da una caduta poiché l’ormone DHT (diidrotestosterone), responsabile della caduta dei capelli, non attacca i follicoli piliferi situati in quelle aree.

Come si classifica la calvizie maschile?

Nel 1975, uno studioso, Norwood, fornì una dettagliata classificazione della calvizie maschile. La scala ottenuta, che prese il nome dal suo ideatore, e che ancora oggi è nota con il nome di Scala di Norwood, distingue la caduta dei capelli maschile in 12 stadi distinti, partendo da un soggetto con una condizione pilifera normale fino ad arrivare allo stadio di massima caduta che interessa interamente la zona frontale, quella del mid-scalp e del vertice.

Trapianto di capelli

La soluzione chirurgica alla calvizie è offerta dal trapianto di capelli. L’intervento consiste nell’estrazione delle unità follicolari dalla zona occipitale, non affetta da caduta, che prende in questo caso il nome di “zona donatrice”, e nel loro reinserimento in piccole incisioni precedentemente realizzate nell’area glabra dello scalpo, definita “zona ricevente”.

Il trapianto di capelli rappresenta lo strumento più sofisticato attualmente disponibile per il paziente affetto da calvizie che voglia riacquisire un immagine giovane e fresca.

Perché la Turchia?

culla della chirurgia del trapianto di capelli. È qui che le tecniche di estrazione hanno vissuto un costante sviluppo negli anni. Alcuni tra i maggiori esperti specializzati in questa procedura sono riusciti a sviluppare sistemi d’avanguardia, al fine di rispettare la salute del paziente e di ottenere ottimi risultati estetici.

La Turchia rappresenta la
È importante rivolgersi a chirurghi esperti che sappiano innanzitutto comprendere quali siano le cause della caduta, identificare l’approccio corretto per non danneggiare il cuoio capelluto e preservarlo per eventuali interventi futuri, e avere una resa che possa soddisfare le aspettative del paziente.

Qual è la tecnica di trapianto più innovativa?

La tecnica FUE (Follicular Unit Extraction) è la più moderna tecnica di trapianto di capelli. A differenza di quanto accadeva con il metodo di estrazione Strip, o FUT (Follicular Unit Transplantation), che prevedeva l’estrazione di una losanga di pelle dall’area donatrice, da cui poi si estraevano le unità follicolari, e che dà origine a una cicatrice di forma allungata nella zona posteriore dello scalpo, questa tecnica permette di estrarre le singole unità direttamente dalla zona occipitale. In questo modo, è possibile evitare la formazione di un esito cicatriziale esteso.

La procedura è eseguita tramite l’ausilio di attrezzature d’avanguardia e nel massimo rispetto della sicurezza e della salute del paziente.

mercoledì 10 maggio 2017

Ci si può sottoporre a tricopigmentazione in caso di dermatite seborroica?

La dermatite seborroica è una patologia del cuoio capelluto cronica e che tende a ripresentarsi spesso, soprattutto negli uomini di giovane età. Colpisce prevalentemente il cuoio capelluto ma può presentarsi anche sul viso nelle zone di cute che tendono a produrre maggiore sebo.
Nella calvizie comune la dermatite seborroica gioca un ruolo importante, in quanto tende ad aggravare l'atrofia del follicolo pilifero e contribuire alla caduta del capello.
Non sono ancora certe le cause che portano a questa patologia, ma l'iper produzione di sebo gioca un ruolo importante, destabilizzando la flora microbiotica del cuoio capelluto.
dermatite seborroica
Poichè la dermatite seborroica è un'infiammazione del cuoio capelluto spesso presente nei casi di alopecia androgenetica, è importante comprendere come comportarsi quando si desidera sottoporsi a tricopigmentazione. Prurito, rossore e desquamazione sono sintomi frequentemente riconducibili a questo tipo di dermatite.
La tricopigmentazione, soprattutto nella variante con pigmenti semipermanenti, è un trattamento sempre più diffuso e utilizzato per porre rimedio a calvizie e diradamenti.
Una delle indicazioni dei tricopigmentisti, prima di procedere al trattamento, è quello di curare e contenere eventuali irritazioni e infiammazioni del cuoio capelluto. Il motivo principale è molto semplice: tutte le infiammazioni del cuoio capelluto tendono a creare reattività del sistema immunitario nonché vasodilatazione cutanea laddove l'infiammazione è più intensa. Il pigmento introdotto in situazioni di infiammazioni della pelle tende a non stabilizzarsi correttamente e nelle settimane successive al trattamento c'è la possibilità che il sistema immunitario reagisca in modo importante smaltendo gran parte dei pigmenti.
La dermatite seborroica è una delle infiammazioni più importanti da controllare se ci si vuole sottoporre a tricopigmentazione. Il primo passo è ovviamente quello di effettuare una visita dermatologica e seguire la terapia del medico fino ad attenuazione e poi scomparsa dei sintomi.
dermatiti seborroiche con alopeciaL'anomala attenuazione del pigmento non è il solo problema di una tricopigmentazione effettuata con dermatite seborroica non curata, ma c'è un altra sgradevole conseguenza: il prurito. Tacere una dermatite seborroica, seppure lieve, al tricopigmentista e procedere con un trattamento di tricopigmentazione può dare luogo a forti pruriti durante tutta la seduta, trasformandola in un incubo per se e per l'operatore, dilatando sensibilimente la durata del trattamento.
La terapia per la dermatite seborroica è in genere rappresentata dall'applicazione di shampo antimicotico con presenza di ketoconazolo. L'utilizzo di questa tipologia di shampo spesso è affiancata dall'uso di blandi cortisonici topici che vanno a ridurre lo stato di infiammazione. Risulta sempre fondamentale non utilizzare rimedi fai-da-te ma sottoporsi a visita dermatologica per una terapia su misura in base alla propria situazione.
Prima di effettuare una tricopigmentazione è importante comunicare sempre al proprio operatore lo stato di salute della pelle, al fine di individuare qualsiasi elemento che possa compromettere l'effetto del trattamento.