Nella calvizie comune la dermatite seborroica gioca un ruolo importante, in quanto tende ad aggravare l'atrofia del follicolo pilifero e contribuire alla caduta del capello.
Non sono ancora certe le cause che portano a questa patologia, ma l'iper produzione di sebo gioca un ruolo importante, destabilizzando la flora microbiotica del cuoio capelluto.
Poichè la dermatite seborroica è un'infiammazione del cuoio capelluto spesso presente nei casi di alopecia androgenetica, è importante comprendere come comportarsi quando si desidera sottoporsi a tricopigmentazione. Prurito, rossore e desquamazione sono sintomi frequentemente riconducibili a questo tipo di dermatite.
La tricopigmentazione, soprattutto nella variante con pigmenti semipermanenti, è un trattamento sempre più diffuso e utilizzato per porre rimedio a calvizie e diradamenti.
Una delle indicazioni dei tricopigmentisti, prima di procedere al trattamento, è quello di curare e contenere eventuali irritazioni e infiammazioni del cuoio capelluto. Il motivo principale è molto semplice: tutte le infiammazioni del cuoio capelluto tendono a creare reattività del sistema immunitario nonché vasodilatazione cutanea laddove l'infiammazione è più intensa. Il pigmento introdotto in situazioni di infiammazioni della pelle tende a non stabilizzarsi correttamente e nelle settimane successive al trattamento c'è la possibilità che il sistema immunitario reagisca in modo importante smaltendo gran parte dei pigmenti.
La dermatite seborroica è una delle infiammazioni più importanti da controllare se ci si vuole sottoporre a tricopigmentazione. Il primo passo è ovviamente quello di effettuare una visita dermatologica e seguire la terapia del medico fino ad attenuazione e poi scomparsa dei sintomi.
La tricopigmentazione, soprattutto nella variante con pigmenti semipermanenti, è un trattamento sempre più diffuso e utilizzato per porre rimedio a calvizie e diradamenti.
Una delle indicazioni dei tricopigmentisti, prima di procedere al trattamento, è quello di curare e contenere eventuali irritazioni e infiammazioni del cuoio capelluto. Il motivo principale è molto semplice: tutte le infiammazioni del cuoio capelluto tendono a creare reattività del sistema immunitario nonché vasodilatazione cutanea laddove l'infiammazione è più intensa. Il pigmento introdotto in situazioni di infiammazioni della pelle tende a non stabilizzarsi correttamente e nelle settimane successive al trattamento c'è la possibilità che il sistema immunitario reagisca in modo importante smaltendo gran parte dei pigmenti.
La dermatite seborroica è una delle infiammazioni più importanti da controllare se ci si vuole sottoporre a tricopigmentazione. Il primo passo è ovviamente quello di effettuare una visita dermatologica e seguire la terapia del medico fino ad attenuazione e poi scomparsa dei sintomi.

La terapia per la dermatite seborroica è in genere rappresentata dall'applicazione di shampo antimicotico con presenza di ketoconazolo. L'utilizzo di questa tipologia di shampo spesso è affiancata dall'uso di blandi cortisonici topici che vanno a ridurre lo stato di infiammazione. Risulta sempre fondamentale non utilizzare rimedi fai-da-te ma sottoporsi a visita dermatologica per una terapia su misura in base alla propria situazione.
Prima di effettuare una tricopigmentazione è importante comunicare sempre al proprio operatore lo stato di salute della pelle, al fine di individuare qualsiasi elemento che possa compromettere l'effetto del trattamento.
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